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STEELY DAN di Emilio Aurilia

 

 

Di EMILIO AURILIA

 

Donald Fagen (tastiere, sax e voce solista) e Walter Becker (chitarra e basso) sono gli artefici di una delle più originali proposte musicali che ha attraversato con successo gli anni settanta, giacché ciò che cronologicamente è avvenuto in séguito, ha scarso peso nell’importanza della band. Stiamo riferendoci agli americani Steely Dan, un duo davvero unico e preparato che ha dato vita ad una musica particolare molto sofisticata che, partendo da una base soul, convoglia e soprattutto fa convivere mirabilmente elementi jazz, rock e blues.

Il duo non ha mai avuto una line up stabile, ma ha potuto beneficiare del meglio del panorama americano dal chitarrista Jeff Baxter, al tastierista cantante Michael McDonald, entrambi pre o post Dooby Brothers, i chitarristi Larry Carlton e Georg Wadenius (BS&T), il leggendario batterista Hal Blaine, i fratelli Brecker e moltissimi altri che a nominarli andrebbe via l’intero spazio relativo alla narrazione.

Do It Again” del 1972 dall’album di esordio “Can’t Buy A Thrill”, affidato alla voce di Dave Palmer e da non confondere con l’omonimo brano dei Beach Boys, rappresenta il pezzo con cui la band si è fatta conoscere e apprezzare negli episodi successivi culminanti nel loro capolavoro “Aja” del 1977, l’apice della loro creatività nelle sospensioni liquide e meditative del brano eponimo, negli accenti blues di “Home At Last”, nel brillante funky di “Peg” e nell’elegante rhythm and blues “Josie” ne fanno davvero un album imperdibile, tanto che alla sua magnificenza non avrebbe potuto seguire alcunché di eguale spessore.

Difatti, dopo la registrazione di “Gaucho” del 1980 che li vide involontari protagonisti di una causa di plagio vinta dal pianista jazz Keith Jarrett relativa alla canzone “The Second Agreement”, si separeranno per venti anni, durante i quali realizzeranno progetti solisti per poi tornare insieme per “Two Against Nature” dal titolo emblematico, seguìto tre anni dopo da “Everything Must Go” che resterà l’ultimo per la prematura morte di Becker avvenuta nel 2017.

Fagen continuerà la sua attività non sappiamo se come solista, o avvalendosi della leggendaria denominazione.

 

 

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