MDN

Sull’ inferno e dintorni

 

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E le troverai pubblicate e commentate qui.

 

Ciao a tutti, commentiamo ora una foto di una utente anonima.

 

Chiaramente è una foto scattata col telefonico e come mi è stato detto con la fretta.

Questo no né per giustificare o meno il risultato finale, come in tutte le altre cose del mondo il risultato dovrebbe parlare da sé, nel senso che se per una foto son occorsi un banco ottico e due ore per piazzarsi, oppure è bastato un telefono e pochi istanti, all’ economia della foto stessa, questo poco dovrebbe importare.

 

Conta invece il fatto che stiamo parlando di una foto fatta da chi solitamente non ricerca foto d’arte o significative per chi osserva.

 

La foto in sé è priva di cura nella sua composizione scheletrica, con uno spigolo di cemento, che è così fastidioso da far venir voglia di cancellarla.

Per non parlare le taglio alto raffazzonato e che porta via una struttura proprio importante.

 

Lo abbiamo già detto tante volte: inquadrare, includere o escludere è una delle scelte fondamentali per un fotografo.

 

Nonostante tutti questi difetti, ha un qualcosa che la rende interessante almeno per me.

Intanto i difetti son principalmente “tecnici” cioè rimediabili tramite esercizio o studio.

Vero che invalidano la riuscita della foto ma in questo caso è esercizio utile guardare l’essenza stessa.

 

La sua forza e bellezza sta nel gradiente di luminosità che passa dallo scuro al luminoso verso l’alto.

Anche la definizione delle forme e loro bellezza segue questa vettorialista via.

Nello stesso tempo vi è un salto cromatico nettissimo e il cielo sembra quasi bruciare, del resto c’è un albero dall’ aspetto carbonizzato.

 

Se non ricordo male nei dipinti di Bosh si trovava lo stesso uso dei vettori di luce, solo che per quanto dal sapore apocalittici erano i suoi trittici, verso la cima si trovava sempre un messaggio di redenzione.

Qui sembra di vedere una sorta di ascesa verso l’inferno.

 

Lavori miei analoghi son  guardabili qui :  Riflessi moderni

 

 

 

 

Pestarino Roberto.

www.fotorobit.it

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