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Tira mòlla e messèda – Paola Varalli

Articolo di Carla Murialdo
Tre investigatori dilettanti tra un aperitivo e una discussione al bar riescono anche a salvare una persona. Un gommista, un idraulico, una buttafuori che non ti aspetteresti e un barista mettendo in gioco ognuno un pezzo delle proprie capacità riescono a risolvere un caso di delinquenza. Ma i protagonisti della storia sono loro, la Milano degli anni 80, le battute sono il centro del libro e arrivano attraverso molte citazioni in dialetto, l’umorismo semplice delle persone comuni. L’autrice ci regala un pezzo di un Italia che non esiste più, un vivere semplice dove il prossimo, il vicino di casa veniva ancora notato e considerato.

Tira mòlla e messèda è un’espressione dialettale milanese che ha un significato simile a “gira che ti rigira”, intendendo il perdere tempo e girarci intorno. Ed è proprio “girandoci intorno” che il virile gommista Mario e l’idraulico Pino, aiutati da Eddy la buttafuori e Viliam il barista, risolveranno l’enigma di un’audiocassetta misteriosa e incomprensibile, recapitata in forma anonima. Fa da sfondo a questo romanzo una Milano anni ’80, il quartiere del “Borgh di Ortolan” (zona Sarpi) e un bar sui generis, dove i nostri stravaganti investigatori si concedono innumerevoli “biciclette”, aperitivo d’Antan, mentre cercano di fare chiarezza sugli eventi e salvare una persona in pericolo.

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