L’album “Tra luci ed ombre” presenta molti colori al suo interno ed ogni brano resta differente dagli altri con influenze che spaziano dal blues, al country per finire nel rock, anche se il disco stesso presenta un sound molto più quieto.
La prima traccia è un brano rock autobiografico alla quale l’artista fa un chiaro riferimento all’essere controcorrente e anticonformista. “La creazione” è un brano dolce ed etereo, quasi fantasioso. Successivamente troviamo i tre singoli che hanno anticipato il progetto discografico, “Il viaggiatore delle fantasie”, “Accendo il buio” e “Venere”; a seguire un brano strumentale dal sound che si avvicina allo stile californiano dal titolo “Visioni”. Con la settima traccia Zar tira fuori la sua grinta rock ed affronta il “Destino” nei panni di un pugile; “Utopia” è un brano con venature modern-folk che gira attorno alle nuove generazioni rimproverando le loro abitudini. Infine, nell’ultima traccia il cantautore canta cosa vuol dire “Essere Padre”.
“Tra luci ed ombre” è prodotto e mixato da Cristiano Norbedo e masterizzato da Ricky Carioti e vede le collaborazioni di artisti come Andrea Rigonat, Max Gelsi, Matteo Brenci.
Spiega l’artista a proposito del disco: «“Tra luci ed ombre” è un album che parla delle gioie e dei dolori di tutti, invitando l’ascoltatore ad affrontare il suo destino restando sempre in equilibrio e accendendo sempre quella parte buia che si nasconde dentro noi. Personalmente lo ritengo un album che va ascoltato per dimenticarsi di tutti i problemi».
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