I Renoir sono la conseguenza di tante cose; tanti anni di amicizia fra Salvo Alfieri e Tomas Giralt, tante parole scritte e mai urlate, tanti anni di musica assimilata e tante melodie composte e mai suonate.I Renoir sono questo, la conseguenza degli ultimi decenni. Fanno post hardcore, emo, punk e tutto quello che hanno dentro. Sono nati subito dopo la pubblicazione del primo libro di poesie “Il Bacio di Venere” del cantante e leader Salvatore Alfieri, che non soddisfatto, ha voluto creare un gruppo per poter urlare le sue poesie insieme a Tomas, (polistrumentista) ex batterista degli Overcoma. I due, non riuscendo sin da subito a trovare una formazione, hanno registrato il loro primo EP “Stato d’animo “ nel gennaio del 2020 nello studio di Salvo Puma dei Veivecura a Modica (RG). Il loro primo EP, “Stato d’animo”, e’ uscito per la Lost Generation Records il 2 giugno. Non avendo una formazione ed essendo polistrumentista, su “Stato d’animo”, Tomas ha registrato sia la batteria che la chitarra, mentre Alfieri ha scelto il posto di bassista e cantante, oltre che autore del gruppo con le sue poesie. Dall’uscita dell’EP Tomas ha scelto di prendere in mano la chitarra e così prendere un batterista. Nell’estate del 2020, la formazione si completa grazie a Lorenzo Criscione alla seconda chitarra e Riccardo Spataro alla batteria. Rientrano nello stesso studio nell’agosto, dopo un mese il completamento della formazione, per registrare il secondo EP “Tutto quello che non avrei mai voluto” contente tre nuovi inediti scritti durante un brutto periodo di Alfieri. Il nuovo EP e’ uscito il 23 ottobre sta volta per la Ciaor Records (Overcoma, Katma). Questo secondo EP risulta più triste e reale. Possiamo sentire, e ben capire, cos’ha da dirci Alfieri. La sua voce, contornata da Riccardo, Tomas e Lorenzo, esprime al meglio tutta la sincerità di cui abbiamo bisogno in periodi cos’ finti e poco chiari. Un EP ne aggressivo ne soft, ma una via di mezzo fra la vecchia e nuova scuola post – hardcore italiana di cui ormai anche i Renoir ne fanno parte a gran voce. I riff di Tomas sono più dolci ma malinconici rispetto al primo EP, che era molto più spinto e aggressivo (in tutti i sensi). Basta ascoltare ”Deserto”, l’ultima traccia dell’EP. Ha un inizio graduale, progressivo, molto math rock e ben scandito da Riccardo che porta in evidenza il suo groove nato da influenze funk rock. Anche in “21 giugno”, la prima traccia, l’inizio e’ affidato a Tomas e Riccardo, che si dimostrano un duo perfetto nell’introdurre l’ascoltatore all’EP e far prendere attenzione. Bastano pochi secondi di intro di batteria e già il pezzo ti prende del tutto. In entrambi i casi, sia su “Dentro me” che “21 giugno”, appena senti il basso e la voce di Alfieri e la chitarra solista di Lorenzo, entri subito nel loro mondo post-punk/post-rock. Non dimentichiamo “Parlare senza di noi”, pezzo sicuramente messo al centro per questione logiche e ci sta tutta! E’ un esplosione di suoni, una progressione ben fatta e ben strutturata. La cosa bella di questo EP, che e’ anche una piacevole novità, e’ che i ritornelli sono di una semplicità e orecchiabilità disarmante. Poche parole ma che racchiudono al meglio i concetti delle strofe di Alfieri. Oltre ai testi, ovviamente anche i suoni sono curati alla massima potenza, talmente tanto da far spiccare le parti “ambient” di Lorenzo. Per essere il secondo EP ed il primo con la formazione al completo, Alfieri e soci adesso non dovranno deluderci per il prossimo lavoro in studio, che si spera in un album completo. L’unica pecca di questo lavoro? Che dura troppo poco.
Link per ascoltare “Tutto quello che non avrei mai voluto”:
–Spotify – https://open.spotify.com/album/514yGIvGD805ZBAm0a4v9F…
-Soundcloud – https://soundcloud.com/…/tutto-quello-che-non-avrei-mai…
-Bandcamp – https://renoiremo.bandcamp.com/…/tutto-quello-che-non…