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VANILLA FUDGE

Articolo di Emilio Aurilia

È un gruppo americano peculiare perché specializzato soprattutto nella proposizione di cover arrangiate in modo assolutamente personale, comprese alcune dei Beatles fra cui “Ticket To Ride” ed “Eleanor Rigby.”

Formatosi a Long Island nel 1967, si pone all’attenzione del pubblico grazie al rifacimento di “You Keep Me Hangin’ On” delle Supremes cui forniscono una versione molto drammatica e ricca di pathos.

Gli arrangiamenti sofisticati ne fanno una band molto spettacolare nei concerti dal vivo. Gli ingredienti sono molto heavy votati ad una sorta di psichedelia di tipo sinfonico barocco sorretto dalla barriera dell’Hammond e dalla potente base ritmica caratterizzata da un forte pestaggio sui tamburi ad introdurre poi la chitarra distorta in lunghi assolo.

I due italo americani, il chitarrista Vince Martell (vero cognome Martemucci) e il batterista Carmine Appice, costituiscono la metà della band completata dal tastierista Mark Stein e dal bassista Tim Bogert.

The Beat Goes On” di Sonny and Cher, Make It Alone” della inossidabile coppia Jerry Goffin e Carole King e “Season Of The Witch” di Donovan sono tre rifacimenti riusciti e ci piace segnalare inoltre “The Windmills Of Your Mind” di Michel Legrand di cui forniscono un lunghissima versione, impostata da una meravigliosa interpretazione vocale di Stein che rifulge anche nella sua composizione “Lord In The Country”.

Ebbero successo anche da noi con la sinfonica “Some Velvet Morning” rimasta in classifica diverso tempo alla fine degli anni sessanta.

Dopo lo scioglimento (1970) e un lungo periodo di silenzio durante il quale Bogert e Appice hanno formato la band di hard rock i Cactus e, insieme a Jeff Beck la Beck, Bogert & Appice, sono ritornati con formazioni alterne con entrate e uscite dei membri originali, facendo a meno definitivamente di Bogert a causa del suo decesso (2021), continuando ancora oggi, benché l’attenzione nei loro confronti sia calata.

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