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Lungo le corsie di Michele Camillò

 

 

 

Ho Letto: Lungo le corsie

Autore: Michele Camillò

recensione di Carlo Amedeo Coletta

Sono cresciuto in aperta campagna, al confine tra Liguria e Toscana. Lì, a pochi chilometri dal mare ligure, c’è una verdeggiante vallata, cinta tutt’intorno da tre passi montani. Si chiama Lunigiana, la terra dei cento castelli immersi nei boschi e circondati da freschi fiumi. Descritta così, sembra molto meglio di ciò che era quarant’anni fa. Credo che l’unico effetto positivo del riscaldamento globale sia stato rendere vivibile questa zona anche in inverno. Ricordo temperature polari, tipo – 18°C e mio papà che, ogni mattina, usciva in giardino con un martello in mano per rompere l’acqua del cane, altrimenti spessa come un iceberg. E ricordo, soprattutto, i campi e le viti che circondavano la casa. A gennaio era tutto secco, morto. Sembrava che la vita avesse scelto lidi più caldi per continuare a esistere, lasciando lì, in mezzo al nulla, aridi pezzi di legno buoni solo da ardere. E mi chiedevo come fosse mai che qualcosa potesse di nuovo nascere da tutto questo. Era impossibile. E invece, ogni anno, come per magia, i colori della campagna tornavano pian piano ad abitare quei luoghi fino a pochi giorni prima immersi nella nebbia e nel freddo. Forte, no?

Non vi capita mai o non vi è mai capitato, nella vostra vita, di pensare che non vi sareste più rialzati? Magari dopo un colpo ben assestato dal destino, dopo un dolore lancinante nell’anima? Quando la vita sembra più simile all’agonia che precede l’ultimo saluto?

C’è un tizio, Dario Morelli, che per puro caso si trova a essere il protagonista del libro di Michele Camillò, Lungo le corsie.

E quando si parla di corsie, soprattutto in questo periodo, è facile pensare che si parli di ospedale e non di autostrada.

Eppure, Michele Camillò, nel suo Lungo le corsie, ripercorre le vicissitudini della vita di Dario, impiegato negli uffici di un grande ospedale. E di cose buone, negli ospedali, non ne nascono molte.

Dario, per amore e per odio, come sempre nelle vite delle persone di cuore, troverà ostacoli insormontabili e abissi inaspettati che lo attendono, nell’anima ma anche nella quotidianità.

Combattuto tra passioni talvolta primitive e più elevate aspirazioni, conoscerà la strada ma anche l’arte, la galera ma anche l’amicizia. Proverà dolore, dentro e fuori, e poi… chissà!

Non vi posso mica dire, è ovvio. Scopritelo da soli

A presto e, spero, buona lettura

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