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Ego te absolvo – Andrea Casazza

 

Articolo di Carla Murialdo

 

Un delitto che ha origini nel passato e il movente è uno di quelli più comuni: i soldi. Una donna viene trovata uccisa sulle alture di Pegli e dopo qualche giorno anche il ragazzo che l’ha trovata fa la stessa fine. Il commissario Simona Ottonello deve collegare le due morti, ma senza un movente deve tirare alla cieca. Tutto alla fine gira su un cofanetto antico che tutti vogliono per guadagnare, ma nessuno si sofferma sul valore storico del manufatto. Molte persone sono morte prima e per l’ingordigia la scia continua. La storia è molto attuale anche se lascia un po’ perplessi il finale. La chiesa cattolica, in nome del perdono, si è macchiata di colpe infami e l’ autore ha voluto ricordarlo. Certamente è anche questo un pezzo di storia che fa parte del nostro passato, ma lascia comunque l’amaro in bocca.

 

 

 

 

Il commissario Simona Ottonello indaga su due omicidi e un prezioso cofanetto scomparso; ad aiutarla nelle indagini il suo amico giornalista Giulio Leonardi.
Due omicidi sulle alture di Pegli; un vecchio cofanetto di legno levigato che fa gola a molti, a troppi. A Camillo Ardeani, per esempio, un trafficante di oggetti antichi venuto apposta da Roma. Ma anche a Batti, lo sfaccendato “filosofo” amante della cuoca dello “Chez Maxime”, una vecchia trattoria di Borgo Incrociati da dove la vicenda si dipana. Chi ha ucciso? Che fine ha fatto il cofanetto? L’inchiesta è affidata al commissario Simona Ottonello, capo della squadra omicidi genovese. La aiuta nelle indagini il suo amico giornalista Giulio Leonardi. E con lui, in una città in cui sale la febbre per l’imminente apertura del Salone Nautico, si addentra alla scoperta di un mondo a lei sconosciuto che affonda le radici in una pagina oscura di Genova. Una pagina che tutti vorrebbero dimenticare e di cui nessuno parla volentieri. Ma è proprio lì la soluzione del mistero.

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