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LA GRANDE MUSICA DI NEWPORT Cronaca del Jazz Festival

A cura di Riccardo Gramazio_Ricky Rage

Il Newport Jazz Festival tiene banco dal 1954 e, diciamolo, da quelle parti, nello Stato del Rohde Island, di grande musica ne è passata molta.
Il discorso partì dai coniugi Louis ed Elaine Lorillard, grandi appassionati di jazz, oltre che figure di rilievo della zona. L’idea naque più o meno un anno prima allo Storyville di Boston, locale nel quale lavorava George Wein, pianista e organizzatore di eventi classe 1925, che la storia ricorda come uno dei grandi impresari musicali del genere. Visitando il club, la coppia trovò la giusta ispirazione: perchè non dar vita a un grande show all’aperto, proprio a Newport, la loro amata città? Fu più o meno questa la grande e ambiziosa sfida. Ebbene sì, con il supporto di Wein e con le giuste possibilità economiche, i Lorillard istituirono ufficialmente l’evento.
Il primo festival, battezzato inizialmente First Annual American Jazz Festival, si svolse tra il 17 e il 18 luglio del ‘54 nel parco del casinò cittadino, davanti a circa 13.000 persone. Insomma, un vero successo…
L’anno seguente lo show si spostò al Freebody Park, luogo attiguo al casinò. Addirittura, per poter garantire più spazio agli ospiti o per organizzare dibattiti, i Lorillard acquistarono per 22.500 dollari il Belcourt Castle, un cottage estivo progettato dall’architetto Richard Morris Hunt.
Nonostante le opposizioni di una parte dell’alta borghesia, l’evento venne riproposto anno dopo anno, ottenendo sempre più successo. Tolta l’edizione del 1961, annullata in seguito ad alcune polemiche riguardanti le differenze di cachet tra i geni del jazz, non particolarmente retribuiti, e i grandi artisti internazionali, ovviamente ben pagati e promossi, la manifestazione andò a gonfie vele.
Nel 1972 Wein portò il festival a New York, arricchendo a dismisura il progetto e presentando i vari concerti in più luoghi e su più palchi.
Per non farsi mancare nulla, gli organizzatori riuscirono successivamente ad allestire il Newport Jazz Festival persino a Madarao, in Giappone, nella prefettura di Nagano .
Il definitivo ritorno a Newport avvenne nel 1981, grazie all’investimenti della Kool.
Da ricordare per esempio e a questo punto le esibizioni e le relative testimonianze audio-video di artisti jazz e blues del calibro di Miles Davis, di Duke Ellington, di John Coltrane, di Ella Fitzgerald, di Ray Charles o di Muddy Waters, entrate nel mito sul finire dei ‘50 e gli inizi dei ‘60.
In più, per la sperimentale parentesi rockeggiante del ‘69, parteciparono allo show band come Led Zeppelin, Jethro Tull o Blood, Sweat & Tears. Non basta ancora? Serve davvero altro? Beh, B.B King, James Brown, Billie Holiday…
La storia della musica passa inevitabilmente anche da spettacoli artistici come il Newport Jazz Festival e a noi non resta che raccontare e ascoltare i grandi suoni.
Un album simbolo capace di rendere l’idea? Direi At Newport 1960 di Muddy Waters, disco live indicato tra gli imprescindibili del genere e che sul piatto, di tanto in tanto, dovrebbe girare un po’ in tutte le case.

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