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La prima Juventus di Maurizio Sarri

Con la sconfitta di ieri, per mano dell’Atletico Madrid del Cholo in quel di Stoccolma, la Juventus termina la sua International Champions Cup 2019 e potrà dedicarsi alla preparazione del primo match di campionato, che si disputerà sabato 24 agosto in casa del Parma di Roberto D’Aversa.
Durante la tourneè estiva, il tecnico ex Chelsea ha avuto l’occasione di stabilire le prime fondamenta della sua nuova Juventus, il cui obiettivo principale, come dichiarato nella conferenza di presentazione all’Allianz Stadium, sarà quello di “vincere e convincere, andare in campo, creare un buono spettacolo, divertire e far risultato”. Insomma, rivoluzionare quella che era la vecchia mentalità attendista e di controllo adottata dal suo predecessore, passando ad un’idea di calcio proattiva, volta al dominio dell’avversario sia territoriale sia del gioco, usufruendo del possesso palla, del pressing alto e delle invettive offensive per portare a casa la partita.
Alla luce delle prime tre uscite stagionali contro Tottenham, Inter ed Atletico, l’impressione comune è che, per poter intraprendere un percorso destinato a cambiare, in tutto e per tutto, la concezione del calcio della Juventus, possa volerci ancora un po’ di tempo. Nonostante ciò, cresce la fiducia di Sarri, il quale ha dichiarato di essere soddisfatto delle performance dei ragazzi.
Il test di Stoccolma, contro i Colchoneros di Simeone, ha evidenziato notevoli progressi tattici dello scacchiere bianconero, così come qualche elemento ancora da perfezionare. La fase di non possesso, nonostante un’ottima prova di Alex Sandro, ha messo in mostra delle lacune sia nel pressing dei centrocampisti volto all’ostruzione della manovra avversaria, sia nell’intesa tra i singoli interpreti della linea a quattro difensiva.

Il gol del vantaggio dell’Atletico Madrid parte dallo scarso pressing di Rabiot ed Alex Sandro sul portatore di palla avversario, Kieran Trippier. Il terzino ex Tottenham, completamente indisturbato, riesce ad innescare Joao Felix che batte Szczesny dopo aver annientato De Sciglio. Non può passare inosservato l’errore difensivo di Mattia, che sembra non esser consapevole di avere alle sue spalle il classe 1999 portoghese.

La seconda rete della formazione spagnola parte dallo stesso problema che ha originato la manovra offensiva avversaria: lo scarso pressing sul portatore. Protagonista in negativo ancora Adrien Rabiot, che lascia il tempo a Thomas Lemar di pescare Joao Felix con un lancio di quasi 40 metri degno del miglior Andrea Pirlo. Che il centrocampista ex PSG abbia volontariamente sottovalutato lo sviluppo di un’azione simile può essere un’opzione, ma certamente non giustificabile e, come ha sottolineato il tecnico italiano in conferenza: “un gol simile non deve essere mai preso”.

Joao Felix, anche stavolta indisturbato, ridicolizza De Sciglio, il quale non tiene la marcatura sul talento portoghese, e sbuca alle spalle di de Ligt trafiggendo Szczesny con un gran tiro al volo di contro balzo. Non è esente da colpe l’ex capitano dell’Ajax, il quale ha comunque la responsabilità di disinteressarsi di Felix, ma anche stavolta l’artefice numero uno del gol dell’Atletico è il terzino destro bianco-nero, che perde completamente il controllo dell’avversario. E pensare che, la passata stagione, tra Mattia De Sciglio e Joao Cancelo, quello che non sapeva difendere era, a detta dei più, il laterale ora in forza al Manchester City di Guardiola. Errore di intesa tra i due o meno, un gol così non deve essere mai subito.
Ciò che invece ha sorpreso maggiormente il mister è stata la fase di possesso, con una Juventus che al triplice fischio ha registrato, nonostante la sconfitta, una percentuale di possesso palla pari al 60% assieme ad un bottino complessivo di 27 tiri complessivi, 6 dei quali verso la porta di Oblak. Nonostante un Cristiano Ronaldo un po’ sottotono ed un Gonzalo Higuain costantemente nullo e superficiale, ha stupito la performance di un Douglas Costa letteralmente dominante nella corsia di destra. L’esterno brasiliano, pur avendo colpito un legno nella seconda frazione di gioco, è stato un riferimento costante per i compagni, confermandosi per distacco il miglior giocatore della Juventus dopo il Re. L’inefficacia sotto porta di Gonzalo Higuain, il quale è stato sostituito da un Paulo Dybala più propositivo ma altrettanto inefficace sottoporta, non chiude certamente i discorsi relativi al mercato in entrata, che vede in Mauro Icardi un nome sempre più caldo.
Le mezze ali titolari hanno fatto le “mezze ali da Sarri”. Ottimi inserimenti e fraseggi nella trequarti avversaria – il legno colpito da Adrien Rabiot e la rete realizzata da Sami Khedira ne sono due conseguenze – svariando spesso in tutte le zone del campo, dal vertice alto a quello basso, e svolgendo un buon lavoro di raccordo tra difesa ed attacco. Prima di scoprire il nuovo terzino destro, Danilo Luiz da Silva – tra l’altro protagonista di un salvataggio sulla linea per quello che sarebbe valso il gol del 3-1 – specialmente dopo la confermata inaffidabilità della concorrenza, il mister si gode anche Alex Sandro, fresco detentore della Copa America col Brasile, autore di un’ottima prova sia in fase difensiva sia in costruzione.
La Juventus 2019-2020 Maurizio Sarri non è ancora vicina alla sua massima espressione, ma l’ottimismo dell’ambiente fa pensare che, forse, l’attesa possa essere più breve del previsto.

(Giacomo Chiarandà)

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