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La segnatrice  Elena Magnani

 

 

 

Quest’ ultima lettura è diversa dalle mie solite, però le eccezioni per certi libri si devono fare. La storia è ambientata nel periodo della Resistenza in Toscana. Una squadra di nazisti per contrastare l’avanzata degli Angloamericani si insedia nel paese requisendo case e seminando terrore; i partigiani tentano di contrastare il nemico. Tra loro c’è anche Anna, una bella ragazza che cerca di infiltrarsi come spia nel comando tedesco. La complicazione arriva quando Anna si innamora del tenente tedesco e la storia diventa difficile.

L’autrice ci offre uno spaccato di vita  che serve per non dimenticare gli orrori compiuti in quegli anni; le stragi di uomini e donne che collaboravano o anche solo sospettate di collaborare con la Resistenza. Anna è anche “segnatrice”: con erbe e riti magici aiuta le persone a guarire, ma la tentazione di usare il “potere” per fare del male in lei è molto forte. Con il sottofondo di una storia d’amore ci sono tutti gli orrori della guerra; un romanzo molto commovente nel quale il lettore non si aspetta un lieto fine.

 

Un romanzo potente, che ci trasporta nel periodo più buio e allo stesso tempo più luminoso della nostra storia: la Resistenza, che fa da sfondo a vicende ricche di fascino ed emozione e a un intreccio di sentimenti contrastanti.
Siamo nel 1944, gli Alleati procedono verso il nord d’Italia e per i partigiani si tratta di resistere alle ultime rappresaglie tedesche. È quello che succede a Piazza al Serchio, dove si insedia una squadra di nazisti, mentre i giovani, nascosti nei boschi, tentano di sabotarli. La loro arma segreta: Anna, occhi neri e vivaci, che è entrata a far parte della resistenza e si è infiltrata come spia nel comando tedesco locale. Il suo compito è ingraziarsi il tenente Matthias Von Bauer, un uomo indurito dalla guerra e da grandi delusioni, e passare informazioni ai compagni.
Inizialmente Anna vorrebbe maldocchiarli tutti quei tedeschi arroganti, ma come Segnatrice deve solo praticare il bene. Da anni infatti, ogni vigilia di Natale, la zia le tramanda questa pratica segreta che permette ai prescelti di guarire corpi e anime attraverso speciali gesti e preghiere. Solo chi ha un animo puro e sente dentro di sé il desiderio di curare e di aiutare il prossimo può portare avanti questa tradizione. Ma non è sempre così facile gestire questo dono, capire qual è il confine tra il bene e il male e non rompere un delicato equilibrio. Soprattutto quando la guerra minaccia la tua famiglia, soprattutto quando l’amore nasce dove non deve e il futuro è più incerto che mai.

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