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Sconfitta senza amaro in bocca

Un goal su calcio di rigore, catenaccio e vittoria è raggiunta.
La sconfitta che brucia più di tutte: vedere l’Inter campione d’Italia vincere a casa propria immeritatamente.
Di certo la sconfitta (così come il pareggio) non fa mai piacere, non è nel DNA Juve, che recita “Vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta”.
Un po’ paradossale però (per i motivi citati prima) il fatto che questa sia una sconfitta che non lascia l’amaro in bocca, che in fondo non pesa tantissimo.
Nessun paragone, ad umile parere di chi scrive, con la sconfitta per 3-0 con il Villareal: le condizioni erano diverse.
In Champions la Juventus ha perso la concentrazione dopo il goal dello svantaggio e non è nemmeno riuscita ad essere tanto pericolosa.
Inoltre la sconfitta ha decretato l’uscita dei bianconeri dalla competizione, che si giocherà (se tutto va bene) nella prossima stagione.
La sconfitta in campionato è ben diversa.
La squadra ha sfornato per quasi 90 minuti una prestazione degna di rispetto e lode, contro una squadra che non è l’ultima arrivata, che ha qualità, che ha carattere.
Da elogiare le prestazioni di molti singoli, come i centrali di difesa, che sono stati molto attenti a mantenere solida la zona più arretrata.
I centrocampisti che hanno potuto dire la loro: Locatelli fino a quando non è stato necessario il cambio; Rabiot che ha disputato una partita di sacrificio, corsa e qualità; Zakaria che spesso ha creato occasioni pericolose. Le tre meraviglie d’attacco: Vlahovic, Dybala e Morata, che insieme sono stati uno spettacolo a cui assistere, per il quale vale pagare il prezzo del biglietto.
Altra nota positiva la prestazione dopo il goal subito.
Spesso, durante gli ultimi anni, la Juventus non ha mai avuto la capacità di reagire, a gara in corso, dopo un goal subìto.
La condizione mentale è importantissima nel corso di un match e di una stagione, e i giocatori bianconeri non hanno mai avuto la forza psicologica di rispondere positivamente ad un colpo ricevuto.
La partita di ieri invece è dimostrazione evidente di carattere soprattutto per questo fattore, figlia di un percorso di crescita che ha avuto inizio a luglio del 2021, e che ancora non ha fine, poiché il progetto della squadra è di tornare competitivi a partire dalla prossima stagione.
La Juventus è stata anche sfortunata.
La sorte è un fattore determinante nel calcio e ieri è girata a favore dei nerazzurri.
Due i legni colpiti dai bianconeri, uno di Chiellini e uno di Zakaria.
Per non parlare poi delle numerose occasioni mancate dai nostri giocatori o salvate da quelli avversari.
È una vittoria che non lascia l’amaro in bocca perché non sancisce nessuna uscita da una competizione, perché siamo ancora in buone condizioni per raggiungere l’obiettivo, ovvero il quarto posto e perché dimostra che la squadra è in netta crescita.
Per cui, nonostante sia una sconfitta contro i nostri eterni rivali, non abbandoniamoci a noi stessi e teniamo a mente che nulla è perso, anzi.

Giovanni Giglio

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